L’insostenibile pesantezza del senso di colpa

L’INSOSTENIBILE PESANTEZZA DEL SENSO DI COLPA

Dedicato a tutti i despoti che ancora oggi si trovano al potere.

Despoti di tutto il mondo, la più elementare e saggia verità alla quale la nostra specie può appellarsi è questa: anche il più malvagio degli assassini al potere, se potesse, farebbe di tutto per cancellare dal proprio sistema nervoso, tutti i neuroni che hanno inciso a fondo la memoria dei suoi personali efferati delitti. La più naturale ed etica verità che noi possiamo continuare a sostenere con orgoglio è, che il peso delle morti non è mai così facile da “digerire”, come invece è molto più facile “metabolizzare” il pasto di una “mela” mangiata e digerita pur essendo stata rubata per fame al mercato rionale della frutta (scusate signori Despoti non è certo da Voi rubare una mela, Voi ragionate molto più in grande).

Despoti di tutto il mondo, finché Voi avrete anche una se pur minima porzione di sensibilità empatica, il vostro cuore ha ben chiaro ciò che è giusto e ingiusto, ciò che è umano e disumano: anche se Voi continuate a far finta di essere sordi e muti ai “messaggi” che il suo “battito” Vi manda.

Despoti di tutto il mondo, la Vostra coscienza, ben più delle punizioni indicate dagli articoli della legge, non può fare a meno di rimproverarvi nel Vostro se pur più “auto-occultato” senso di responsabilità. Le Vostre colpe, qualunque esse siano: dal danaro rubato al popolo che sarebbe servito per migliorare la sua più comune esistenza, a una vita rubata al più comune diritto della sua esistenza, fanno parte della Vostra condotta disumana, che comunque non potrà fare a meno di “scorticare” quotidianamente le Vostre emozioni se pure “nascoste” da Voi con sadica furbizia.

Despoti di tutto il mondo, ecco che anche la più umana verità nei confronti delle vostre azioni immorali, non potrà che mostrarsi come un grande metaforico “nodo alla gola”, come un grande complicato “intrico” neuronale, ma ancor di più, come un insopportabile peso che, anche il più forte e freddo dei Vostri dei cuori, non potrà più riuscire a “reggere” fino all’ultimo Vostro respiro.

Despoti di tutto il mondo, sarebbe stato molto importante, se prima di fare quello che avere fatto, Vi foste posti questa domanda: Che cosa significa avere la forza bruta di disprezzare il dolore e procurare la morte altrui?

Despoti di tutto il mondo, sappiate che essere artefici del dolore e della morte del popolo, si rende il cittadino spaventato, raggelato: lo si pone nella impossibilità di non reagire, di non poter esistere nel senso più democratico del termine; e quindi neppure a poter vivere con pienezza un’esistenza che impone ogni giorno al cuore, al pensiero e il respiro una misera sospensione esistenziale. Il bisogno comune a tutti i popoli di poter sostenere la loro più semplice ragione, purtroppo viene tarpata dalle Vostre forme autoritarie, dal Vostro scandaloso modo di governare.

Despoti di tutto il mondo, saranno certamente in molti i deboli e gli spaventati che Voi, oggi, sbagliando considerate “fedeli”: sì sbagliate di grosso perché sono solo dei paurosi “infedeli” al Vostro regime, e che prima o poi, quando non ne potranno proprio più, scenderanno in piazza disposti anche a morire, contro un Re, uno Zar o un Presidente autoritario, come hanno fatto nel 1848 Goffredo Mameli e tantissimi altri giovani italiani.

Despoti di tutto il mondo, Vi siete dimenticati di ciò che è capitato a Hitler, dal momento che anche lui ha sottovalutato, come Voi stessi state facendo, che cosa è accaduto in Francia il 5 maggio 1789, quando da quel giorno, con la rivoluzione, il popolo francese ha decretato che tutto ciò che è immorale è impolitico, tutto ciò che è un atto di corruzione e contro la rivoluzione del popolo.

Despoti di tutto il mondo, non possiamo certo ipotizzare quanto tempo possa ancora continuare il Vostro potere, ma state pur certi che anche le Vostre poltrone, prima o poi saranno bruciate, e magari proprio da quel popolo che avete spaventato e che avete creduto “fedele”.

No quella gente da Voi offesa, in un prossimo, vicino o lontano 5 maggio, prenderanno coscienza che cosa c’è realmente di profondo e di vero nelle tre parole certamente tra le più belle al mondo per facilitare un vivere sereno di tutti i popoli oppressi:

LIBERTÉ, ÉGALITÉ, FRATERNITÉ!

di Andrea Iovino e Maurizio Spaccazocchi