A Elin Mattsson: “Carissima mamma finlandese…”

A Elin Mattsson
Carissima mamma finlandese

Signora, lei ha deciso di andarsene dalla bella Sicilia, per aspettative che forse la sua famiglia sapeva benissimo che non potevano essere presenti. Aspettarsi una scuola e una mentalità alla “finlandese” a Siracusa, sarebbe stato un sogno per Lei, perché la Sicilia in quanto terra ideale di bellezze e stili di vita e storia, ha ben poco di ciò che appartiene alla vostra cultura e l’idea stessa di realtà e di vita.

La sua tanto agognata vita finlandese non ha considerato che la vostra nazione ha solo 5 milioni e 541 mila abitanti rispetto all’Italia che ne ha ben 58 milioni e 983 mila; e naturalmente dovrà pure riconoscere che esiste una maggiore difficoltà per organizzare politiche, economie, ecologie, città antiche e moderne, scuole, strade, come pure uniformare mentalità e intelligenze in questa Italia carica di diversità storiche e culturali. Ancor di più difficile comprenderà la non facilità di ordinare il tutto in una orografia che, per esempio nella regione siciliana, è prevalentemente collinare (per il 62% del territorio), mentre per il 24% è montuosa e per il restante 14% è pianeggiante.

In breve la storia dell’Italia non è la storia della Finlandia, le bellezze della Sicilia sono bellezze che attraggono turisti da tutto il mondo, ma con questo non vogliamo contraddire tutte le ragioni negative che ha portato nei confronti delle scuole che hanno frequentato i suoi figli a Siracusa.

Ha ragione in merito al poco spazio-tempo per il gioco, ha ragione in merito alla corporeità e fisicità negata ai vostri-nostri figli, ha ragione sulla forte precocità dell’insegnamento già attivo da anni nelle scuole d’infanzia italiane, ha ragione sulla mancanza del gioco libero e spontaneo dei nostri piccoli, ma sappia pure che di questi temi in Italia noi della BIMED (Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo), comunità educativa più grande e attiva in Italia, ci promuoviamo per innovazioni di idee e di stili educativo-formativi, da italiani e non certo da finlandesi.

Al contrario non possiamo darle ragione in merito al fatto che i vostri figli vanno a scuola da soli o in forme organizzate, per le ragioni che prima Le indicavamo: questo si può fare in piccole cittadine come capita da noi, ma non in grandi città e metropoli del mondo, non possiamo poi darle ragione in merito alla formazione pedagogica degli insegnanti poiché non è quella che determina la qualità di un buon educatore, infatti quell’insegnante sprezzante e arrabbiato che Lei cita può anche aver ricevuto una consistente formazione psico-pedagogica e didattico-metodologica, ma l’umanità e lo stato d’animo di persona stressata non è dato dallo studio, come non è dato dallo studio l’astio che Lei ha sfogato nella sua lettera pubblica.

Poi in merito all’offerta del pranzo a scuola, Lei, prima di scegliere Siracusa, avrebbe dovuto consultare, anche grazie alla fortuna di un avere un marito information technology manager, un qualunque sito che tratta il tema delle scuole a tempo pieno, così avrebbe compreso subito che la Sicilia ha uno dei più bassi numeri di scuole a tempo pieno e che quindi il pasto non viene offerto anche per scelte che le stesse famiglie fanno in merito al tempo-scuola dei loro figli e la clima di quella amata isola.

Signora lei, data la sua intelligenza, avrebbe dovuto interessarsi molto di più, prima di decidere dove venire in Italia con la famiglia, e certo non può negare che la scelta siciliana è stata motivata dalla storia, dalla bellezza, dalla natura e dalla vivacità di questo popolo. Ma se ora Lei ha deciso di “fuggire” dalla tanta povertà educativa scolastica che ha incontrato, accompagni questa sua decisione anche con un serio esame di coscienza, magari, se vuole, rispondendo a queste semplici domande:

Non è forse che la scuola finlandese abbia fatto credere ai suoi cittadini che è la scuola più efficiente di questa Terra?
Non è forse che la scuola finlandese abbia messo in testa ai suoi cittadini che ogni popolo diverso ha l’obbligo di organizzare la scuola come quella finlandese?
E, infine, se le cose fosse davvero così, non farebbe alcune importanti riflessioni?

Pretendere di trovare in casa d’altri la propria casa, significa non avere quel piccolo e saggio pizzico di modestia che molte scuole italiane hanno.
Per esempio Lei dovrebbe sapere che in Emilia Romagna da circa 50 anni ci sono scuole nido, d’infanzia, primarie e medie tra le più organizzate del mondo, e nonostante ciò gli educatori di queste scuole non verrebbero mai in Finlandia per lamentarsi come Lei ha fatto.

Signora e mamma, nessuno nega il valore delle vostre scuole, ma ci spiace tanto di questa sua visione troppo lontana dalla nostra.
Salutandola nella speranza che possa trovare davvero ciò che cerca, la invitiamo a riflettere su questa frase dello scrittore e giornalista francese Alphonse Karr (1808-1890):
Di tutte le buone azioni, la più bella è senza dubbio quella di nascondere i propri meriti.

Andrea Iovino
Maurizio Spaccazocchi