Favole al Videotelefono: un successo targato Bimed

C’era una volta il ragionier Bianchi, di Varese. Era un rappresentante di commercio e sei giorni su sette girava l’Italia intera (…). Ma prima che partisse la sua bambina gli diceva: ”Mi raccomando papà: tutte le sere una storia”. Perché quella bambina non poteva dormire senza una storia (…). Così ogni sera, dovunque si trovasse, alle nove in punto il ragionier Bianchi chiamava al telefono Varese e raccontava una storia alla sua bambina.
Gianni Rodari, Favole al telefono

Ecco uno degli incipit più celebri della letteratura per l’infanzia (e non solo) e il libro più noto di Gianni Rodari. Le favole al telefono, infatti, rientrano tra gli esperimenti letterari più noti del maestro di Omegna.
Il ragionier Bianchi, con le sue chiamate alla figlia, ha fatto sognare ed emozionare intere generazioni con minifavole bellissime e molto significative. Tra palazzi di gelato da leccare e gamberi che volevano imparare a camminare diversamente, Rodari ha lasciato ai lettori una vera e propria pietra miliare della letteratura. Con favole talmente interessanti che “quando il signor Bianchi chiamava Varese (anche) le signorine del centralino sospendevano tutte le telefonate per ascoltare le sue storie”.

Bimed e le Favole al videotelefono

Proprio pensando alla celeberrima opera rodariana, nel periodo del lockdown, Bimed ha ideato un sistema per intrattenere e far sorridere i tanti follower delle sue pagine social. Sono nate così le “Favole al videotelefono”.

Cosa sono queste favole?

In che cosa consisteva questo format? Scrittori, attori, performer, dirigenti scolastici, docenti, alunni sono stati invitati a videoriprendersi al telefono mentre raccontavano una favola. In massimo 5 minuti il narratore doveva presentarsi e poi, proprio come il ragionier Bianchi, raccontare una favola. La storia poteva far parte del repertorio rodariano, poteva essere di altri autori o – addirittura – inventata dal narratore.
Questi racconti, ogni sera, venivano puntualmente postati sulle pagine social Bimed (Facebook e Instagram) alle ore 19.
Si è creata, così, nel periodo da marzo a luglio, una vera e propria aspettativa per le favole al videotelefono. Tutti i follower, dunque, si sono sentiti come la figlia del ragionier Bianchi: in attesa della storia della sera.

Il successo del format

Questo format è partito in sordina. L’idea iniziale, infatti, era quella di tener compagnia agli utenti nei duri mesi del lockdown. Le favole erano il giusto diversivo per trascorrere un po’ di tempo serenamente sognando grazie alle storie rodariane, agli amici animali,  a personaggi insoliti o a racconti in vernacolo…
Quest’idea, invece, ha avuto un grande successo. Complici le nuove tecnologie e la voglia di raccontare e di raccontarsi sono state narrate più di 100 favole.

Le favole al videotelefono e la fantasia

Questo “esperimento” social ha messo in evidenza due elementi:

  • le  nuove tecnologie possono essere sfruttate validamente;
  • la fantasia resta un veicolo sempre vincente.

C’è chi, infatti, apocalitticamente demonizza social e cellulari. Il format Bimed, invece, ha dimostrato che questi due elementi possono essere vincenti se sfruttati per una giusta causa.
Viaggiare con la fantasia, come ha insegnato Rodari, nonostante le variazioni delle mode e dei tempi, resta sempre l’unico modo per affrontare in meglio la realtà.
Questo è quello che abbiamo provato a fare con questo “format social”. E, per questo, ringraziamo tutti i narratori che, ogni sera, ci hanno tenuto compagnia con le loro storie. Perché, come diceva il maestro di Omegna, “la mente è una sola. La sua creatività va coltivata in tutte le direzioni”.

 

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Scopri l’omaggio di Bimed a Gianni Rodari QUI e QUI.

Img in copertina de “Il circolo dei lettori” di Torino.