Le storie dei piccoli scrittori della Staffetta Gaslini

“I bambini aiutano i bambini” tra illustrazioni e parole. Anche quest’anno si è rinnovato il percorso letterario della Staffetta di Scrittura dei piccoli pazienti dell’Ospedale Pediatrico Gaslini, che conclude il progetto pilota nazionale frutto della partnership tra Bimed, Fondazione Gaslininsieme e l’Istituto Giannina Gaslini di Genova.

L’iniziativa è stata possibile grazie alla sinergia di rete tra Scuola in Ospedale del Gaslini e le scuole del territorio con la Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo nel format della Staffetta di Scrittura e alla sensibilità e alla passione di Paola Faorlin, responsabile del progetto, che rimette nella sua funzione esperienze di straordinario valore che poi, enucleano in azioni finalizzate volte verso un’inclusione non declamata ma concretamente praticata, e queste pubblicazioni ne sono l’ennesima prova.

Il Progetto si sviluppa nei reparti del Gaslini dove la scuola è attiva. Si articola in rete con classi del territorio nazionale prevedendo la collaborazione fra docenti di differenti ordini di scuola. A partire da un incipit dato e da alcune indicazioni di lettura, si struttura il testo di scrittura creativa che esprime tutta la sua valenza interdisciplinare. Studentesse e studenti, coordinati dai docenti, scrivono i capitoli in cordata, producono le immagini a supporto, e grazie ad una piattaforma seguono l’evolversi della storia. Il risultato finale è un libro, frutto di impegno, passione, gioia e scoperta nel quale gli alunni pazienti si trasformano in scrittori o illustratori.

È la vita, la pienezza che anche in una stanza di ospedale può e deve non avere più pareti ma…alberi. “Un grazie sincero a quanti hanno contribuito alla strutturazione di questo racconto che – ha spiegato il Presidente della Bimed Andrea Iovino -, affiancando Paola ci hanno permesso di dare sostanza a una sperimentazione da cui deriveranno attività didattiche sempre più in linea con i bisogni di quelle entità che seppure in una condizione differente da quella familiare, che è solitamente consuetudine per un bambino, hanno il diritto di sentirsi, come è, la parte più bella della Comunità di pratica educante che attorno alla Staffetta abbiamo strutturato. Una avanguardia che merita il plauso dei giusti che nei saperi ripongono la speranza di un tempo… rischiarato”.

“Ho incontrato la Staffetta Bimed un po’ di anni fa e ho verificato il potenziale didattico-educativo, la qualità della partecipazione e motivazione al lavoro che sa attivare in ogni alunno. Mi piacerebbe che nello sfogliare i libri voi possiate inserire il nome di ogni ricoverato e riconoscere i volti sorridenti e gli occhi curiosi di quei bambini che, con impegno e divertimento, hanno realizzato ogni pagina” è la riflessione della Docente Paola Faorlin, referente del progetto in Ospedale.

 

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