“PRÓSÔPON 2030”: riflessioni di classe sull’esposizione di Manuel Scrima

Riceviamo e pubblichiamo la relazione arrivata alla nostra redazione della Classe V E del Liceo Classico “Torquato Tasso” di Salerno. Testimonianze a margine della visita alla mostra “PRÓSÔPON 2030” dell’artista Manuel Scrima presso la Pinacoteca Provinciale di Salerno…

 

La mattina di venerdì 10 marzo, la Classe VE del Liceo Classico “Torquato Tasso” di Salerno, accompagnata dalla professoressa di Storia dell’Arte, Corrente Gabriella, partecipa all’inaugurazione sulla mostra fotografica, proveniente direttamente da Londra, “PRÓSÔPON 2030”, presso la Pinacoteca provinciale sita in via Mercanti. Nata dall’ iniziativa e dalla richiesta della BIMED (Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo), la mostra dell’artista-fotografo Manuel Scrima si ispira al programma d’azione dell’ONU, l’Agenda 2030, che prevede il raggiungimento di 17 obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile. Scrima fotografa 2030 bambini e ragazzi in età scolastica, ne ritrae il volto, gli occhi e ne rappresenta i sogni e i desideri.

Gli alunni della VE camminano attraversando letteralmente le installazioni fotografiche, leggono i desideri e sentono le voci dei ragazzi intervistati dall’artista, vedono i loro occhi aprirsi e chiudersi in un suggestivo “video-collage”, riconoscono volti e parlano dei propri sogni e delle proprie aspirazioni per il futuro. Di seguito, i loro commenti e le loro considerazioni sull’esposizione di Manuel Scrima:

(Bernardo Denise, Calabrese Mariacarmen, Ragone Alessandra). “La mostra ci ha coinvolto a tal punto che è stato stimolante parlare tra di noi, e notare come i desideri, dai più semplici ai più complessi, dei tanti ragazzi che hanno partecipato al progetto, siano tanto diversi, ma anche tanto simili, come obiettivi lavorativi, desideri di pace, o teneramente desideri d’amore. Ciò che accomuna noi giovani è la voglia di combattere per il nostro futuro, credendo nelle nostre capacità e perché no, sognando un mondo migliore”.

(Dell’Aglio Marianna, Macera Elena, Zinno Olga). “Venerdì 10 marzo abbiamo avuto la fortuna di incontrare Manuel Scrima, talentuoso fotografo milanese. Inizialmente ci ha mostrato foto ritraenti ragazzi provenienti da tutta Italia, precisamente 2030 di loro, proprio come il nome del progetto a cui egli si è dedicato. E’ molto da ammirare l’impegno e la dedizione dell’artista nel disporre all’interno della sala tutte quelle foto. In seguito abbiamo anche visto come l’artista si sia focalizzato sugli occhi dei ragazzi, creando un video “in loop” di questi ultimi che si aprivano e si chiudevano, sottolineando le differenze di ognuno. Infine, vi era un lungo tavolo con sopra dei biglietti dove questi ragazzi hanno espresso quelli che sono i loro sogni e le loro ambizioni per il 2030. Ci ha emozionato la sensibilità di alcuni di loro e di come tutti avessero mentalità diverse. Alcuni desideri erano più personali, altri ancora più generali ma altrettanto belli”.

(Marika Gallo, Maria Carla Cioffi). “Abbiamo riscontrato un grande interesse per la mostra, soprattutto nel momento della lettura dei desideri dei vari ragazzi. Abbiamo notato l’alternarsi di temi più seri (a volte anche tragici) a temi decisamente più frivoli e semplici. Siamo rimaste colpite dal collage di sguardi, perché, nonostante la loro diversità estetica, ogni sguardo è riuscito a comunicare con la stessa grande energia. La mostra ha smosso la nostra emotività e ha stimolato anche la nostra immaginazione, inoltre ci ha rese consapevoli anche delle situazioni di alcuni nostri coetanei ed è stato coinvolgente notare desideri simili ai nostri”.

(Luciana De Maio, Laura d’Urso). “La mostra fotografica è stata un’occasione meravigliosa per esplorare il mondo attraverso l’obiettivo di un fotografo. In una mostra fotografica, il visitatore ha la possibilità di scoprire nuove prospettive sulla vita, l’arte e la bellezza del mondo che ci circonda. Le mostre fotografiche sono un’esperienza unica, in quanto permettono al visitatore di immergersi nelle immagini e di apprezzare la bellezza di ogni scatto. La fotografia è un’arte che richiede grande talento e abilità, e una mostra fotografica ben realizzata può trasmettere emozioni e storie in modo efficace. Ogni fotografia può raccontare una storia, catturare un momento unico e trasmettere un’emozione”.

(Angela Frasso, Benedetta Carlone, Alessia Riccardi, Luciana Lotito, Cristiana Pennimpede, Claudia Maresca). “Ciò che ha maggiormente colpito me e i miei compagni è stata La Sala dei Desideri, in questa sala sono contenute 2030 foto di volti di ragazzi assolti nella loro immaginazione ad occhi chiusi. Proprio gli occhi, sono l’elemento fondamentale per osservare ciò che è nel nostro animo. A queste 2030 foto, accumulate in maniera casuale, sono contrapposte 2030 cartoline, simmetriche e ordinate rappresentati pezzi di stoffa contenenti i desideri dei nostri coetanei. È stato molto stimolante per noi leggere i sogni dei ragazzi, ma soprattutto utile per comprendere le aspettative della nostra generazione per il futuro, alcune condizionate da un “egoistico materialismo”, altre da serie preoccupazioni comuni all’umanità”.

(Luca Buonagiunto, Pasquale Capo, Andrea Langella, Luisa Fiore Annunziata). “Dalla nostra visita alla pinacoteca abbiamo avuto la possibilità di ripensare all’aspetto filosofico della mostra e al suo messaggio. Secondo noi, i temi messi in evidenza sono di uguaglianza, diversità ed inclusività. Tutti i presenti hanno riconosciuto qualcuno tra i soggetti fotografati, notando le varie differenze e somiglianze che li contraddistinguevano. Sui bigliettini esposti alla fine del percorso, dove i protagonisti delle foto hanno espresso i loro desideri, era possibile trovarne alcuni ricorrenti, ma anche identificarsi con essi”.

(Carolina Amendola, Marialuisa Satriano). “Questo progetto è stato davvero interessante, ci ha colpito molto l’idea dell’artista di mostrare i desideri dei ragazzi. Ci sono stati sogni che ci hanno molto colpito, in particolare quello di una ragazza che ha scritto “stop al bullismo”, problema attuale, frequente nelle scuole, senza significato e molto crudele. Auspico che questo atteggiamento deleterio venga eliminato. Questa mostra viene dal greco “prósôpon” (πρόσωπον), cioè “persona”, quindi ogni persona ha un desiderio. Il fotografo Manuel Scrima, che collabora con la Biennale per la realizzazione della mostra, ha fotografato i ragazzi delle scuole di tutta Italia e, in particolare, il loro sguardo. Uno sguardo rivolto al futuro e a ciò che i giovani devono e possono sognare. La mostra era composta da diverse installazioni: video, audio, fotografie e materiche”.

La V E del Liceo Classico “Torquato Tasso” di Salerno
Docente referente Professoressa Corrente Gabriella