Edoardo Ricciardelli
Nato a Napoli nel 1979, è un attore, regista, autore e formatore nel teatro e circo contemporaneo. Diplomato alla Scuola Internazionale di Teatro “Circo a Vapore” e laureato in Storia del Teatro, ha studiato con grandi maestri della commedia dell’arte e del teatro mascherato. Ha lavorato in molti paesi e fatto parte della compagnia internazionale Lit Circus. Tra le sue opere principali figurano “Andrea” e la “Trilogia Scomposta”. Ha vinto premi come miglior attore e conduce workshop su maschere teatrali e espressione corporea.
- Titolo del laboratorio: Teatro fisico
- Materia: elementi di presenza scenica, lavoro psico-attitudinale di corpo e voce. Lavoro di gruppo nella tri-dimensione dello spazio.
- Età: dai 6 ai 20 anni
Descrizione e Metodologia: Partendo dal metodo del pedagogo francese Jacques Lecoq, il lavoro che proponiamo prende sempre avvio dal corpo.
- La presenza è il primo elemento a cui dare attenzione: si lavorerà quindi su gesti molto semplici ma precisi, e sull’armonizzazione del respiro di tutti i partecipanti.
Dal movimento sportivo si passerà gradualmente a quello teatrale.
Disciplina e consapevolezza corporea sono elementi fondamentali per lavorare in gruppo, in coppia e anche individualmente.
Il gioco rappresenta un altro pilastro del percorso proposto, poiché riesce a generare subito un’energia positiva all’interno dei gruppi, indipendentemente dalla loro origine o fascia d’età.
Attraverso il gioco, e il rispetto di regole condivise, si crea e si rivela immediatamente la realtà del momento.
A seconda della fascia d’età, si sviluppa un diverso livello di difficoltà nell’approccio al lavoro.
I bambini più piccoli mostrano molta attenzione, ma nel lavoro di gruppo hanno bisogno di comprendere bene cosa si deve fare per potersi fidare.
Gli adolescenti fanno fatica ad ascoltare, ma sono molto abili nella parte pratica.
I ragazzi dai 15 anni in su, inizialmente faticano ad ascoltare, ma se si lavora bene sulla creazione del gruppo, diventano presto determinati e coinvolgenti.
Varianti: Il laboratorio ha una struttura precisa che può variare in base agli elementi che influenzano il lavoro, allo spazio disponibile e agli eventi esterni.
- Ad esempio, se proponiamo un lavoro a coppie e notiamo che alcune persone rimangono escluse, passiamo subito al lavoro in gruppi di tre.
Condurre un laboratorio significa sperimentare, e spesso, durante la conduzione, si imparano più cose di quante se ne insegnino.
Le variazioni e i cambiamenti sono utili per superare le resistenze che ogni gruppo presenta.
Obiettivo: creare una nuova forma di consapevolezza sia individuale che di gruppo nel rapporto tra corpo voce- spazio e tempo.
Durata: 90 minuti
- Struttura: in gruppo, in coppia
- Note: Nel corso degli anni ho vissuto molti momenti di laboratorio in Bimed e una cosa che ci tengo a sottolineare è che ho imparato molto.
Un bambino siciliano, a cui chiesi se sapesse una frase di teatro, mi rispose: “Sì, è più facile essere eroi che gentiluomini” tratta da Pirandello.
Credo che riuscire a sorprendersi sia l’unica strada per incontrare davvero i ragazzi, e ogni ora trascorsa con loro rappresenta un immenso bagaglio di vita da portarsi sempre dietro
- Influenza sul percorso scolastico (ricaduta sul curricolare): Sul percorso curriculare credo che possa far generare febbre più che influenza. L’acquisizione di strumenti come l’ascolto e la fiducia sono fondamentali per far crescere gli studenti. Un gruppo diventa forte se considera l’anello più debole della sua catena. Credo che il laboratorio possa dare degli strumenti fondamentali all’apprendimento anche scolastico. Bisogna però capire che il laboratorio si rivolge a far ascoltare se stessi e gli altri e non a riempire la mente di nozioni e materie, bensì a svuotare la mente e fare spazio. Mi piace pensare che uno degli esempi formativi più vivi lo ho appreso anche io in viaggio di formazione con Bimed. La vita è fare spazio. Spaccazocchi fa l’esempio dello zaino posato sul seggiolino accanto a dove sei seduto sul bus: se non lo levi, nessuno ci si siede e non dai spazio a nuova vita.
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