Cambia-Menti

Maurizio Spaccazocchi

CAMBIA-MENTI
Una scuola da ri-flettere sul piano umano

Il nostro vero problema non è più quello della qualità e/o della quantità della Conoscenza: termine che certamente, oggi, è ben più complesso da definire e da ipotizzare confrontandolo con l’idea di Conoscenza già complicata che il sociologo canadese Herbert Marshall McLuhan, ormai più di 60 fa, interpretava i nuovi “effetti” prodotti dai più comuni mezzi di comunicazione elettronica di massa, sia sulla società nel suo complesso sia sui comportamenti di ogni singolo essere umano (facciamo riferimento alla pubblicazione Understanding Media: The Extensions of Man, che in quegli anni stupì molti scienziati, sociologi e pedagogisti e insegnanti).

La crisi della scuola, nata già in quegli anni, oggi si è così espansa che ha messo in dubbio la presenza degli insegnamenti disciplinari nelle varie istituzioni formative tanto a indirizzo umanistico, artistico e scientifico.

Ciò sta accadendo perché la Conoscenza che “scorre” esageratamente sugli innumerevoli mezzi di comunicazione e all’interno delle variegate istituzioni di potere politico, economico, scientifico, culturale, etc., non è più “re-stringibile” in discipline strutturate, come quelle che ancora oggi, purtroppo, si insegnano nella formazione dei docenti abilitandoli nelle varie materie scolastiche.

 

Assenza di linearità

In questa attuale società pluridirezionale, la Conoscenza si “muove saltellando” fra saperi vicini e lontani, fra logiche rette e trasversali, frutto di diverse forme di intelligenza “ricche e povere”, “coerenti e incoerenti”, etc. Insomma la Linearità del pensiero creduto sino a ieri intelligente, non sembra più essere il fondamento sul quale basare tanto le nostre credenze quanto le nostre idee di formazione intellettiva delle giovani generazioni.

Ecco allora che le discipline tradizionali perdono la loro logica e la loro energia evolutiva e relazionale. Ecco che gli apprendimenti per classi con giovani della stessa età perdono la loro efficacia, Ecco che la condivisione fra studenti e insegnanti va sempre più “scemando” nella incomprensione: Non capisco proprio questo modo di insegnare (da una parte). Non so come portare la classe a condividere quello che io ritengo sia essere la cultura, la conoscenza disciplinare (dalla parte opposta).

 

Stiamo crollando a poco a poco

Quello che ieri ci appariva scontato e logico, oggi non lo è più!

Diciamoci la verità: abbiamo fatto finta di nulla per anni, siamo entrati nel mondo della Complessità (E. Morin) affrontandolo con la logica dei saperi lineari, limitati, disciplinati, ordinati… E quello era un mondo che ci dava e ci dà ancora sicurezza…  col tempo, questa nostra “chiusura” ci sta portando allo smarrimento, alla perdita di tutti quei principi che ci permettevano di credere in una scuola e in una formazione utile per tutti.

Ci siamo tutti illusi dentro i nostri limiti… e ora quel terreno di credenze diventa fanghiglia a ogni nostro passo.

 

No! Non è più così!

La troppa focalizzazione sul pensiero disciplinato, ci ha fatto perdere la visione aperta e intrecciata di ogni forma e modo di conoscere, per cui con coraggio e spirito, dobbiamo rivolgerci verso il Mondo dell’Educazione-Formazione, per cambiare rotta… e questa volta davvero.

È questo un primo e profondo mutamento che ogni Educatore (usiamo questo termine volutamente, al posto di insegnante e/o docente) dovrà assumersi il compito, assieme a tutti gli altri Educatori, di smettere di Insegnare, per far sì che la sua Conoscenza, “Intrecciata” con quella di ogni giovane, possa dar vita non più a un mero sapere disciplinare, ma un grande e umano “bagaglio” utile ad affrontare con coscienza ed etica la vita in tutte le sue dimensioni.

 

Saper Essere nella Conoscenza.

È a questo punto che per noi, con la parola Conoscenza, intendiamo tutti i luoghi, i mezzi, i campi, i territori, le pratiche manuali e digitali, etc., unite alle relazioni umane democratiche e sensibili che, risultano qualitativamente utili e Sostenibili per giungere a una Condotta di Vita che deve “aprire” la mente piena di corpo di ogni giovane.

Questo deve accadere perché alla base di un Vera Educazione non ci può che essere l’evoluzione di una Coscienza e di un Libero Arbitrio che permette a tutti Noi di percepirci come il Frutto di ciò abbiamo “seminato” nel nostro complesso Sistema Neuronale, però, senza mai abbandonare i Valori Umani Dettati dal Cuore.

Ecco perché, prima di Sapere una qualsiasi cosa, è bene affidarsi a quei Saperi e a quelle Conoscenze che sono Sostenute da un Istinto Altruistico ben radicato nel profondo della nostra Coscienza. E tutto questo non può che valere per ogni Educatore e, poi, sempre più, per ogni giovane che ha il Libero Diritto di Saper Essere nella Conoscenza Utile per Sostenere la sua personale Esistenza.

La Sostenibilità di un Sapere è data, come già accennato, dalla sua Dimensione Altruistica, cioè dalle sue qualità di essere Conoscenza utile a una profonda visione tanto umana quanto umanistica.

È proprio da ciò che il Saper Essere nella Conoscenza è solo quello che si sostiene su una radicata e ampia visione AlgorEtica generale, e non certo algoritmica se poi viene ingiustamente applicata all’umano.

 

Figli della ricerca di un pensiero razionale

La ricerca affannata che la nostra specie ha voluto fare per giungere a “organizzare” un pensiero razionale e disciplinato, ci ha fatto smarrire la vera strada della Complessità, quella aperta al mondo, alla diversità, al libero pensiero. Tanto per capirci pensiamo al paradosso che per secoli ci hanno offerto i bambini con le loro elucubrazioni fantastiche, gesto-motorie, grafico-pittoriche, in merito alle quali noi, solo perché più “grandi”, abbiamo sempre “deviato” ritenendole “fuori luogo”, non aderenti al nostro pensiero razionale.

La stessa scuola, nei secoli, forzatamente razionale e disciplinata, ci ha portato verso condotte sempre più limitate e chiuse, per non dire egoistiche, nei confronti delle nostre giovani generazioni che si sono sempre più sentite “mancanti” di quella piena libertà che non hanno potuto esprimere liberamente e democraticamente.  E forse è stata “egoistica” anche questa nostra scuola, che ci ha “tarpato” la possibilità di Saper Essere nella Conoscenza.

 

Conoscenza: fra capacità individuali e bisogni personali

A conferma di quanto stiamo affermando,  possiamo riprendere le parole che il filosofo J. J. Rousseau (1712-1778), aveva già da anni compreso sul piano etico ed altruistico, al di fuori di ogni forma e modo di valutare i nostri studenti. Queste sono le sue parole… attuali più che mai:

Da ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni.

Questa affermazione, espressa più di due secoli fa, ci dimostra che qualcuno aveva già intuito in che cosa poteva e doveva consistere l’atto del Saper Essere nella Conoscenza Umana: un progetto educativo-formativo che non potrà mai essere uguale e disciplinato per tutti; naturalmente, nemmeno per gli educatori come pure per nessun essere umano.

Chiudiamo, sostenendo il nostro pensiero fatto di Cambia-Menti, richiamando ancora Rousseau che affermò pure: Nasciamo buoni ed è un eccesso di razionalità Sapiens a renderci egoistici.

Cerchiamo, quindi di mutare il mondo dell’educazione concentrando tutta la nostra attenzione sul Saper Essere delle Persone nella Conoscenza, sulla sostenibilità delle loro reali capacità, sulla sostenibilità dei loro reali bisogni utili tanto alla loro vita quanto a quella degli altri.

Non c’è più spazio per gli insegnamenti che sostengono solo i loro principi, annullando sempre più le capacità e i bisogni di ogni essere umano.