Bimed si interessa a 365 gradi della scuola, non solo attraverso attività altamente formative volte a promuovere la cultura, ma anche mediante le questioni infrastrutturali e di carattere materiale che la riguardano.
Secondo gli esperti del settore un’aula priva di correzione acustica può essere una determinante negativa per il fare scuola, poiché in molti casi rischia di ingenerare patologie e, spesso, non permette di operare al meglio.
L’idea di realizzare questo progetto, nasce proprio dall’esigenza di favorire la comunicazione tra docente e allievi, poiché il rumore e il riverbero non riducono soltanto l’intelligibilità del parlato, ma possono anche provocare malesseri negli insegnanti e negli alunni (mal di testa, calo della concentrazione, irritabilità). I docenti a volte incorrono addirittura in un sovraccarico dell’apparato fonatorio, rischiando patologie vocali anche gravi.
Purtroppo, nel nostro Paese, la maggior parte delle aule adibite alla didattica, di ogni grado e tipologia, non risponde ai requisiti minimi riportati nelle norme tecniche e nella letteratura internazionale.
Grazie all’impegno dell’Ing. Alessandro Ruggiero (Docente del corso di Controllo delle Vibrazioni e del Rumore presso il DIIn), dell’Ing. Domenico Russo (Assegnista di Ricerca presso il DIIn) e della Prof.ssa Giovanna Nazzaro (Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo di Pellezzano) è stato possibile progettare e realizzare un sistema di correzione acustica per un’aula tipo, presso la Scuola Primaria dell’IC di Pellezzano sita in via della Quercia a Capezzano di Pellezzano (SA).
Il progetto è stato realizzato con una spesa contenuta grazie alla scelta progettuale di non apportare nessuna modifica strutturale all’aula. Infatti, al termine di una fase di studi sui principali descrittori acustici dell’aula e di un’analisi dettagliata delle sue caratteristiche acustiche, è stata individuate la disposizione adeguata, sulle pareti e sul soffitto, di pannelli fonoassorbenti opportunamente selezionati e dimensionati.
In questo momento è in atto la fase di monitoraggio, volta a verificare le ricadute di quest’azione sul fare scuola. Una docente della scuola primaria, però, ha già espresso il suo parere: “L’atmosfera in classe è cambiata totalmente. Qualsiasi segnale acustico risulta ovattato, i rumori fastidiosi più attutiti e sopportabili, non vi è nessun eco o rimbombo e queste situazioni rendono l’ambiente della classe molto più rilassante e la comunicazione più agevole. Durante le spiegazioni e le conversazioni è possibile mantenere toni di voce più bassi e modulati, in quanto l’acustica risulta nettamente migliorata. Il clima della classe è sicuramente meno stressante, con una ricaduta positiva sull’andamento generale apprenditivo e relazionale”.
Naturalmente, l’obiettivo principale di questo intervento, è quello di giungere a una proposta progettuale che limiti il più possibile questa problematica sperando di trovare un’adeguata sensibilità istituzionale che prenda in carico la questione, immaginando di affrontarla addirittura sull’intero piano nazionale.
Il lavoro pubblicato da Bimed e realizzato in collaborazione con gli Ing. Russo e Ruggiero.